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Baseball: lo sport per tutti

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Il baseball è uno sport molto divertente per chi lo pratica ma anche per chi lo segue, la sensazione della battuta e della conquista delle basi è impagabile, quanto o più di quella di un goal. Nel baseball, però, tutti i componenti della squadra hanno la possibilità di presentarsi alla battuta più volte nella stessa partita e di eseguire diverse giocate difensive. L’obiettivo del baseball è quello di avanzare sul terreno di gioco, in senso antiorario, su una serie di quattro basi, che sono posizionate agli angoli del campo di gioco (detto “diamante”)


Il Baseball unisce aspetti caratteristici sia degli sport individuali che degli sport di squadra. Tutti gli atleti in campo sono ugualmente importanti: fatta eccezione per il solo lanciatore, il quale ha un compito di maggiore difficoltà e rilevanza, le differenze tra i ruoli difensivi consistono nel partecipare più o meno spesso al gioco, ma non nel “peso specifico” della singola giocata. In fase di attacco, poi, tutti hanno la stessa possibilità di contribuire alla vittoria presentandosi alla battuta uno per volta e per lo stesso numero di volte degli altri compagni.


Lo Staff dell’ELLESSELLE CAMP ha fortemente scelto il baseball tra le discipline da insegnare durante i Camp, poiché è uno sport estremamente educativo che insegna il rispetto delle regole, dei ruoli, dei compagni e degli avversari; sviluppa la capacità di attenzione e di concentrazione dell’atleta per consentirgli di affrontare al meglio le diverse situazioni di gioco, obbligandolo ad elaborare velocemente una grande quantità d’informazioni al fine di prendere una decisione immediata e spesso determinante. 

Inoltre, sviluppa l’equilibrio, la capacità di reazione, la differenziazione dinamica (in battuta), l’orientamento spazio-temporale, la combinazione e l’accoppiamento dei diversi segmenti corporei (nella presa e nel tiro), nonché la capacità di reazione e di controllo della corsa.


Il Baseball è uno sport indicato per tutti e può essere praticato a tutte le età, non è indispensabile essere particolarmente alti o forti o veloci o resistenti per giocare e per diventare un protagonista. E’ uno sport per la vita: è infatti normalmente l’atleta che decide (anche in età avanzata) quando è giunto il momento di smettere di giocare ed eventualmente diventare un allenatore o un dirigente per trasferire le proprie esperienze alle giovani leve e restituire al movimento parte di quanto ricevuto, permettendone la diffusione.

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